Arte, cultura e tradizioni

Le Mummie di Ferentillo

Nella cripta della chiesa di Santo Stefano, a Ferentillo (Terni, Valnerina, Umbria del Sud), si può osservare un fenomeno molto strano: corpi mummificati. I corpi sepolti, infatti, nel tempo hanno subito un processo naturale grazie alle condizioni ambientali, alla natura chimica del terreno e, forse, alla presenza di microrganismi molto particolari. Le fattezze del corpo e del viso sono intatte. Si possono dunque riconoscere fisionomie come quella cinese, cause di morte come l'uomo impiccato, la donna deceduta durante il parto, il campanaro precipitato dal campanile.

Sotto la chiesa di Santo Stefano, attualmente, è stato allestito un museo. I corpi sono esposti in una cripta lunga 24 metri, larga nove e alta circa due. Santo Stefano risale al XIII secolo. Le mummie sono abitanti di Ferentillo. Il museo venne creato alla fine del XIX secolo, quando gli scavi portarono alla luce i corpi, alcuni con gli abiti ben conservati. Purtroppo, l'aria umida che filtra dalle finestre ha parzialmente compromesso lo stato di conservazione, sia degli abiti sia delle mummie.

Come mai le "Mummie di Ferentillo" siano sotto la chiesa è presto detto: prima dell'editto di Saint Cloud, a opera di Napoleone Bonaparte, i morti venivano seppelliti all'interno dell'edificio sacro del borgo, che si trova nella zona chiamata Precetto. Successivamente, il cimitero è stato trasferito fuori dal paese.

Interessanti sono le notizie che sono arrivate fino a noi su chi sia sepolto. I cinesi sono due, marito e moglie, in viaggio di nozze in Europa nel periodo in cui tutto il continente era afflitto dalla Peste nera. Dopo essersi ammalati, i due morirono a Ferentillo. Il terreno della cripta è stato analizzato proprio per capire come mai ci sia stato il processo di mummificazione. Si è fatta la prova con corpi di animali, che rapidamente hanno subito la stessa sorte. A quanto pare, il principale responsabile della mummificazione sarebbe un batterio che disidrata i corpi.

Il Museo delle Mummie di Ferentillo è stato anche utilizzato nella sigla di apertura del film "Nosferatu, principe della notte", con Klaus Kinski. All'entrata di questo luogo si può leggere una targa: "Oggi a me, domani a te, io ero quel che tu sei, tu sarai quel che io sono. Pensa mortale che la tua fine è questa e pensa che ciò sarà ben presto".


Nella foto: alcune delle Mummie di Ferentillo. Terni, Valnerina, Umbria. Dal Portale turistico del Comune di Ferentillo.

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