Il Territorio

La Dogana del Salto del Cieco a Ferentillo in Umbria – tra storia, leggenda e meravigliosi percorsi

Situata in una zona anticamente di importanza strategica per il transito delle merci è ora divenuta tappa di uno dei tratti più affascinanti tra gli itinerari turistici e naturalistici della Greenway del Nera

Situato a ridosso di un importante crocevia che anticamente metteva in comunicazione la Valnerina con la Salaria, attraverso la città di Leonessa, il Salto del Cieco, località in cui è sita l’omonima Dogana, attualmente ricade sotto il comune di Ferentillo, a ridosso di una zona di confine tra i comuni di Polino e Leonessa.

Da sottolineare, inoltre, che recentemente la Dogana del Salto del Cieco è stata candidata tra i "Luoghi del Cuore” del FAI, per poterne segnalare e votare il recupero.

Dell'antica Dogana, al tempo passaggio obbligato fra Stato Pontificio e Regno Borbonico, rimangono alcuni edifici presumibilmente riconducibili alla zona di controllo, agli alloggi delle guardie e di detenzione, edifici in tempi postumi inglobati in contesti e strutture diverse per uso ed architettura.

E’ interessante inoltre rilevare la posizione estremamente vicina a quella dell’antica miniera denominata oggi Cava dell’Oro, un sito di interesse storico e geologico che ricade sotto il comune di Polino, dove si estraeva inoltre un rarissimo minerale: la Kamafugite. L'attività estrattiva della zona riguardava il ferro, da cui prende il nome la località "le Ferrare", ed altri minerali preziosi, quali oro ed argento. Fu quindi un’area, quella nelle vicinanze della Dogana, importante per l’attività di estrazione, tanto che con il materiale prezioso ricavato nella zona vennero coniate monete commemorative sotto il pontificato di Papa Clemente XIII (1758-1769).

Il nome della Località, invece, deriva dalle scorrerie di briganti, narrate dalla leggenda popolare, dove si racconta che uno di essi adescasse i viandanti fingendosi cieco, per poi derubarli spingendoli nel dirupo sottostante.

La Dogana, quindi, con tutto quello che ne conseguiva c’era davvero: l’antica Dogana del Salto del Cieco era un punto importante di passaggio tra lo Stato Pontificio ed il Regno delle Due Sicilie. Ora, per fortuna, niente sbarre, niente barriere, niente gabelle o dazi da pagare, ma solo un percorso bellissimo, meta di attività sportive ed ideale per coloro che amano la natura.

Un suggerimento per ripercorrere quelle magiche atmosfere, a piedi o in mountain bike, è seguire il bellissimo anello intorno all'antico confine fra Stato Pontificio e Regno Borbonico, quello per raggiungere la seconda cima della Valnerina: il Monte Aspra che, come descritto da www.dreavel.comoffre cambi di paesaggio incantevoli "Le immense praterie sommitali, interrotte da stupendi lembi di faggeta, accompagneranno costantemente il vostro sguardo, insieme alle tracce impresse dal lavoro dell'uomo, dal passato più remoto a quello più recente”. Ma c’è di più: "Quando la natura lentamente si riappropria del paesaggio, proprio in quella fase avviene il miracolo in cui la storia si fonde con la natura stessa e questa fusione si impone alla vista, si imprime nella memoria di chi osserva. La Valle Malpana, anche chiamata Valle Pagana, è uno di questi luoghi. Attraversandola si ha inizialmente la sensazione di un luogo deserto e selvaggio: non si incontra nessuno, si ha l'illusione che nessuno ci sia mai stato. Poi inizia a saltare all'occhio qualche particolare per cui questa prima impressione non vale più: un'edicola, una traccia di muri di sostegno realizzati a secco, un abbeveratoio, un pozzo oramai ricoperto da vegetazione...”

Inoltre, a ricalcare le antiche vie Doganali è oggi il percorso della Greenway del Nera, uno dei circuiti di sentieri naturalistici e turistici più conosciuti in Umbria, che trae il nome dal fiume Nera e si snoda lungo il paesaggio incantato della Valnerina, con diramazioni che raggiungono il territorio più interno e montuoso, passando proprio per il Salto del Cieco nell’itinerario che partendo da Monteleone di Spoleto conduce al Lago di Piediluco. E' così, che l’antica via di comunicazione si rinnova e rivede il passaggio di genti, su quegli stessi percorsi che avevano motivato l’esistenza della Dogana allora e che oggi sono sinonimo di turismo e sport…questa è la Valnerina, luogo di storia, natura e leggende.

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