La biga d'oro di Monteleone di Spoleto

Sarà possibile rivedere il grande carro dorato a Monteleone di Spoleto? Sarà un sogno perseguibile? Oppure rimarrà tra le cose incompiute del mondo dell’arte, e non solo, d’Italia? Fatto sta che la grande biga d’oro, rinvenuta nel 1902 da un contadino non lontano da Monteleone di Spoleto, è qualcosa di realmente sublime, per la storia ma anche per la raffinatezza del manufatto. Vederlo esposto a New York, Metropolitan Museum of Art, con tanto di cartello che ne indica la provenienza, lascia un po' di amaro in bocca pure se coloro che si interessano di marketing territoriale, hanno opinioni diverse. Il comune, la gente di Monteleone, rivuole la biga immancabilmente, intorno alla quale costruire un museo e sono state messe in atto le azioni necessarie per riaverne non una copia, ma l’originale, il bellissimo originale, abbacinate, nel suo coloro giallo oro.

Il carro e il suo legame con Monteleone di Spoleto

Non c’è nessuna festa, nessun atto del comune della Valnerina, che non finisca per ricordare l’oggetto trafugato, un esempio di arte etrusca. "Il carro non doveva avere avuto un utilizzo bellico ma più probabilmente una funzione di rappresentanza, con un uso legato ai cortei e alle parate: si doveva trattare in sostanza di un cocchio di proprietà di un aristocratico”. Ma questo ha davvero poca importanza. Un pezzo, importante, della storia di Monteleone si trova lontano, in terra d’America, preda di mercanti senza scrupoli, che hanno raggirato che l’ha trovato insieme alle autorità dell’epoca. "La biga, realizzata in legno di noce, è rivestita in bronzo ed avorio. Le scene riprodotte sopra di esse raccontano episodi legati alla vita di Achille, il che induce gli studiosi a propendere per un’origine greca dell’artista che l’ha realizzata”. Per adesso è solo una illusione anche se passo passo, la causa giudiziaria va avanti e si potrebbero avere delle grandi sorprese. Insomma Monteleone vuole salire sul proprio carro. D’oro.