Artigianato

Due antiche arti: norcineria e tessitura

La Valnerina si caratterizza per prodotti tipici di eccellente qualità, alcuni dei quali sono frutto della terra e della natura, come il tartufo, lo zafferano, le lenticchie e il farro, mentre altri sono legati alle antiche tradizioni tramandate nel tempo, come quella della "norcineria", che rappresenta una delle eccellenze legate alla gastronomia, ma anche al mondo artigianale di questo territorio, e che ha origine proprio nella cittadina di Norcia, da cui prende il nome.

Nel Medioevo, l'antico mestiere del norcino, rigorosamente maschile e tramandato di padre in figlio, veniva spesso accomunato a quello del chirurgo, in quanto la straordinaria perizia e l'abilità acquisite sezionando le varie parti del maiale, facevano sì che questi artigiani delle carni fossero anche autori di alcuni interventi di natura chirurgica sugli uomini. Già famosa al tempo dei Romani, l'arte della conservazione delle carni di maiale a Norcia fu favorita anche dalla povertà dell'agricoltura di montagna e dall'inattività che caratterizzava la stagione invernale. Particolarmente apprezzati anche nelle zone urbane, come le città di Firenze e Roma, molti norcini vi si trasferivano stagionalmente per lavorare al servizio dei commercianti locali. Frutto di questa antica tradizione è il famoso "Prosciutto di Norcia", che per esser tale deve essere fatto utilizzando come materia prima "cosce dei suini pesanti adulti, esclusi verri e scrofe, provenienti da allevamenti di razze bianche incrociate e selezionate".

Accanto all'arte della norcineria, ad esclusivo appannaggio degli uomini, un'altra arte, questa volta praticata dalle sole donne, è rappresentata dalla tessitura, attività legata alla coltivazione della canapa. Diffusa fino alla prima metà del Novecento in tutta l'Umbria, sia nelle zone di fondovalle che in montagna, la canapa occupava quasi in ogni famiglia abitante della Valnerina un piccolo appezzamento di terra e veniva lavorata fino a diventare il materiale con cui realizzare tessuti e biancheria destinati alla casa e al corredo. Anche se oggi viene considerata un'antica professione, nel passato la tessitura ha sempre avuto un carattere domestico e nonostante il grande rilievo che avesse nella vita delle donne che la praticavano, non è mai stata ritenuta un vero lavoro, ma l'integrazione ad altre occupazioni agricole e artigianali. A recuperare e trasmettere le testimonianze di quest'affascinante tradizione artigianale c'è il MUSEO della CANAPA, che inaugurato nel 2008 a Sant'Anatolia di Narco ospita una ricca documentazione relativa all'intero ciclo di lavorazione e trasformazione della canapa, oltre a collezioni tessili appartenenti al XVIII e XX secolo.

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